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domenica 10 febbraio 2013

Sondaggi, sistemi elettorali e altre amenità

Mancano 2 settimane alle elezioni, da ieri è vietato diffondere i sondaggi (evidentemente gli italiani, almeno a giudizio del legislatore, cambiano idea in continuazione a seconda di chi dà i numeri...), a seguire i commenti sui vari siti che si sono occupati della vicenda c'è un po' da ridere, ma anche un po' da piangere...
In prima fila, come numero ed aggressività, i seguaci politici di un noto ortottero, indignati perché secondo loro i sondaggi che danno al loro movimento dal 12 al 17 per cento dei voti sono fasulli, secondo uno di loro arriveranno almeno al 70%, perché no al 102% come il partito comunista bulgaro ai bei tempi...
Ma c'è da osservare che forse i sondaggi sarebbero da prendere con un grano di sale, anzi con parecchio sale. Guardate la foto.
Il signore sorridente, ma forse è più esatto sogghignante, è Henry Truman, il giornale che sta reggendo è il Chicago Daily Tribune che annuncia a tutta pagina la vittoria di Dewey su Truman alle elezioni presidenziali del 1948. Ora, si chiederà qualcuno di voi, perché mai Truman deve essere così allegro alla notizia della sua sconfitta? Provate a cercare in un elenco dei presidenti USA e vedrete che Dewey non è mai stato presidente. Tutti i sondaggi davano la sua vittoria per certa e il  Chicago Daily Tribune, per precedere la concorrenza, uscì con una edizione straordinaria basata sui sondaggi... Morale: come dice il vecchio proverbio "Non vendere la pelle prima di aver ucciso l'orso".
Una piccola digressione sui sistemi elettorali: per decenni siamo andati avanti con il proporzionale puro e semplice, poi visto il frazionamento dei partiti siamo passati ad un semi maggioritario, poi abbiamo avuto il "mattarellum", ora abbiamo il "porcellum" e magari in futuro il "pasta e fagiolum"...ma il male della politica italiana, il proliferare di partiti e partitini che obbligano a coalizioni incerte e a concessioni, negoziazioni ecc ecc. rimane. Cosa propongo io? Semplice: l'uninominale secca all'inglese, se si debbono eleggere 500 deputati si divide il paese in 500 collegi elettorali, i partiti presentano un candidato in ciascun collegio (e il candidato si può presentare in un solo collegio), chi prende più voti è eletto, gli altri ciccia. In questo modo si finirebbe per arrivare ad un sistema con solo due o al massimo tre partiti e da ogni elezione uscirebbe una maggioranza ben chiara. Cosa ci vuole per far passare in Italia un sistema del genere? Ad occhio e croce una guerra civile...

13 commenti:

  1. Concordo con te maggioritario secco senza aggiustamenti proporzionali del cavolo.

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  2. Quella di Truman la conoscevo, infatti avevo già visto quella foto, Il sistema inglese invece mi era ignoto, e devo dire che "forse" sarebbe l'unica cosa che potrebbe realmente funzionare. Dico forse perché siamo in Italia e con i voltagabbana che ci sono in giro ... A buon intenditor poche parole. ;)

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    1. Il bello del sistema maggioritario secco è che i voltagabbana, quelli per intenderci che passano da uno schieramento all'altro secondo la convenienza, hanno vita difficile: debbono rispondere del loro comportamento agli elettori del collegio e spesso basta uno spostamento di poche centinaia di voti per non essere rieletti, per questo debbono stare attenti a quello che fanno e mantenere sempre i contatti con gli elettori. Del resto la famosa frase dell'inglese (o del cittadino di altri paesi in cui è in vigore lo stesso sistema elettorale" "scriverò al mio deputato" ha un senso, in Italia chi è che conosce il suo deputato?

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  3. Uninominale maggioritario. Un sogno che mi piacerebbe vedere avverato in Italia. Ti stimo tantissimo.

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    1. Grazie, sarebbe anche da rivedere il ruolo delle due camere: una camera dei deputati che fa le leggi e un senato che, invece di dover votare le stesse leggi, ha funzioni di controllo (commissioni di inchiesta e simili), come negli Stati Uniti. E naturalmente meno senatori, negli USA sono solo 100 e nessuno si lamenta che sono pochi...

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  4. Personalmente sono per un sistema alla tedesca (proporzionale con soglia di sbarramento 'seria', e mi pare che lì funzoni) con una sola preferenza e una sola Camera, le forze politiche piccole e a forte connotazione 'locale' troverebbero collocazione e rappresentanza nelle Regioni, magari diminuite di numero ma con più autonomie. Ovviamente via i doppi incarichi e le pluricandidature (nel senso: sono consigliere comunale e voglio partecipare alle elezioni nazionali? Mi dimetto da consigliere) per non parlare della totale abolizione delle Province ecc.

    Per l'assegnazione dei seggi procederei in questo modo: poniamo che ci siano 4 partiti che superano la soglia, e che rappresentino il 75% dei voti validi: il 25% dei seggi restanti vengono distribuiti proporzionalmente tra di loro, così ci sarebbe anche un premio per chi ottiene più voti e probabilmente ci sarebbero maggioranze più stabili.

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  5. Avendo studiato un (bel) po' di matematica e statistica, mi permetto di intervenire sul tema 'sondaggi elettorali'.
    In breve: sono fondamentali
    - il numero del campione considerato
    - la sua rappresentatività
    - la metodologia
    - il cd. margine di errore
    non necessariamente in quest'ordine.

    Oltretutto, bisogna tenere presente la tendenza di alcuni (non è mai dato saperne la quantità, per ovvi motivi) intervistati alla reticenza e/o semplicemente mentire, per non parlare della serietà e/o conflitti di interesse delle società di rilevazione ecc.

    Voglio dire: in un sondaggio 'ideale' vi dovrebbe essere un campione (su, per restare in Italia, 40 mln. di elettori) diciamo di 80mila persone, rappresentative delle varie realtà geografiche, economiche, sociali ecc.; dovrebbe comprendere domande chiare e non fuorvianti; dovrebbe presupporre una infarinata (almeno) di conoscenza dei programmi dei vari partiti (per permettere un'"idea informata"); i dati finali dovrebbero essere analizzati con serietà, imparzialità e metodo e via e via... Insomma, sarebbe non dico impossibile ma quasi (e chi lo commissionerebbe e - anche e soprattutto - pagherebbe?)...

    Concludo con un consiglio: leggere "Le regole del caso" di J. S. Rosenthal (Longanesi, 2005): fa bene alla salute mentale, è divertente, e fa capire molti concetti di statistica e probabilità con annessi e connessi in modo chiaro e comprensibile.

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  6. Ma considerate il fattore umano (ops! "umano"... Si parla di parlamentari...) Questa legge elettorale è molto difficile che venga cambiata, fa troppo comodo.

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    1. Ci sono due possibilità: una più probabile dell'altra.
      La più probabile è che appaia l'arcangelo Gabriele con la spada infuocata e obblighi i nostri parlamentari ad una riforma elettorale che impedisca trucchi ed imbrogli vari.
      L'altra, molto meno probabile, è che i parlamentari facciano un esame di coscienza e prendano delle decisioni per il bene del paese e non per il loro...

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  7. Sì ... ma che c'entra tankerenemy (nei tags)? ...
    Dopotutto il post, che mi è piaciuto, parla di cose serie ...

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    1. In effetti non c'entra niente...lo metto solamente per fare dispetto a strakotto.

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    2. Hai solamente sbagliato la posizione dell'inserimento di quel tag: dovevi metterlo attaccato a "porcellum" :D

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    3. Purtroppo blogger mette i tag in ordine alfabetico...

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