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martedì 7 settembre 2021

Contagio


Prima di cominciare vi prego di tener presente che la stesura di questo articolo e di quelli che, forse,  seguiranno è colpa di Bombarda. Vi ricordate? Qualche giorno fa mi aveva chiesto di scrivere qualcosa per il blog, io che, come possono testimoniare tutti… va bene come può testimoniare il gatto di casa, sono buonissimo ho deciso di accontentarlo.

Come avrete capito dal titolo mi occuperò di salute.

Girando per siti e blog troviamo un certo numero di esperti di “medicina naturale” che sostengono che il contagio è una superstizione, prima di Pasteur nessuno ne parlava (avrete già individuato chi sono i personaggi in questione). Bene, hanno torto, il concetto di contagio, cioè la trasmissione di una malattia da una persona all’altra, è noto da molto tempo, del resto basta osservare come si svolgono le epidemie per rendersi conto, anche senza la teoria delle malattie causate da microrganismi, anzi senza proprio sapere dell’esistenza dei microrganismi, che ci sono malattie che si trasmettono da una persona all’altra.

Facciamo un salto nel passato e vediamo qualche esempio.

Partiamo dalla letteratura italiana: vi ricordate il Decameron di Messer Giovanni Boccaccio, se da ragazzi, oltre ad aver cercato le novelle pruriginose, avete provato a leggere anche la cornice in cui le novelle sono inserite ricorderete che si parla di dieci giovani che nel corso della grande epidemia di peste che aveva colpito l’Europa del XIV secolo, per sfuggire al pericolo si erano rifugiati in campagna lontano da Firenze in cui la malattia infuriava. Evidentemente già allora chi aveva un po’ di sale in zucca aveva capito che era meglio stare lontani dai malati.

Dopo la grande epidemia di peste, iniziata nel 1346, la Repubblica di Venezia aveva creato, nel 1423, sull’isola di Lazzaretto Vecchio, il primo complesso destinato ad ospitare in isolamento, persone e merci che giungevano da paesi in cui era in corso un’epidemia (Sembra che la costruzione del lazzaretto sia stata decisa su consiglio di San Bernardino da Siena).

A cavallo tra il XV e il XVI secolo troviamo un personaggio molto interessante: Girolamo Fracastoro, medico, filosofo, astronomo, geografo e letterato. Autore del trattato "De contagione et contagiosis morbis". Cosa diceva di bello?
Il contagio, quindi, doveva avvenire tramite un contatto, che poteva verificarsi direttamente tra due persone, attraverso gli indumenti, o attraverso l'aria (che diversamente dalla tradizione ippocratica, non era considerata una causa delle malattie, ma un mezzo di diffusione dei semi della malattia). I veri e propri agenti materiali del contagio, per l'appunto dei “seminaria”, cioè corpuscoli di dimensioni microscopiche che nel momento in cui entravano nell'organismo tramite inalazione o penetrazione, si moltiplicavano, venivano esalate, e potevano poi infettare gli altri. Si trattava insomma di una spiegazione che procedeva mettendo in campo cause fisiche e, soprattutto, sostanze materiali come origine del contagio
Si tratta della teoria dei microrganismi come causa di malattia, dedotta prima che si conoscesse l’esistenza dei microrganismi!!! 

A proposito di trasmissione di malattie non possiamo dimenticare Ignác Fülöp Semmelweis, il medico ungherese scoprì che la febbre puerperale, infezione che causava la morte di molte ricoverate nel reparto di ostetricia dell'ospedale di Vienna, era trasmessa dagli stessi medici che passavano dal tavolo delle autopsie alla visita alle ricoverate senza nemmeno lavarsi le mani (la cosa può sembrare assurda a noi, ma a quell’epoca l’igiene era molto poco curata). Semmelweis introdusse il lavaggio delle mani con una soluzione di ipoclorito di calcio, i casi si febbre puerperale diminuirono notevolmente. La cosa non andò giù a molto medici, anche a luminari come Rudolf Wirchow. Nonostante i risultati Semmelweis dovette lasciare l’ospedale di Vienna (e le puerpere ripresero a morire…)
Più fortunato fu Joseph Lister che introdusse l’antisepsi in campo operatorio, prima di allora la mortalità post operatoria per infezioni e cancrena era altissima, anche perché non solo i medici non si lavavano le mani, ma anche i ferri chirurgici venivano usati senza nessuna disinfezione. Lister introdusse, nonostante diverse opposizioni, la pratica della disinfezione degli ambienti e del materiale usato per le operazioni con acido fenico. Fu più fortunato di Semmelweis, la pratica dell’antisepsi si diffuse e Lister, come riconoscimento per il suo contributo alla chirurgia, fu nominato baronetto dalla regina Vittoria.

Ho aperto citando il Decameron, vediamo un’altra citazione letteraria, questa volta di un negatore del contagio:
"Dice adunque che, al primo parlar che si fece di peste, don Ferrante fu uno de' più risoluti a negarla, e che sostenne costantemente fino all'ultimo, quell'opinione; non già con ischiamazzi, come il popolo; ma con ragionamenti, ai quali nessuno potrà dire almeno che mancasse la concatenazione.
- In rerum natura, - diceva, - non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser né l'uno né l'altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera. E son qui. Le sostanze sono, o spirituali, o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicché è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perché, se fosse tale, in vece di passar da un corpo all'altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perché bagnerebbe, e verrebbe asciugata da' venti. Non è ignea; perché brucerebbe. Non è terrea; perché sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure; perché a ogni modo dovrebbe esser sensibile all'occhio o al tatto; e questo contagio, chi l'ha veduto? chi l'ha toccato? Riman da vedere se possa essere accidente. Peggio che peggio. Ci dicono questi signori dottori che si comunica da un corpo all'altro; ché questo è il loro achille, questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto. Ora, supponendolo accidente, verrebbe a essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all'altro. Che se, per evitar questa Scilla, si riducono a dire che sia accidente prodotto, dànno in Cariddi: perché, se è prodotto, dunque non si comunica, non si propaga, come vanno blaterando. Posti questi princìpi, cosa serve venirci tanto a parlare di vibici, d'esantemi, d'antraci...?
"
Si tratta di don Ferrante, personaggio dei Promessi Sposi che partendo dai suoi principi finì per ammalarsi di peste e morirne.
Dopo questa breve storia vediamo di chiarire cosa sia il contagio: si intende come tale la trasmissione di agenti patogeni (batteri o virus, anche qualche protozoo) con conseguente possibile insorgenza di malattie.
I modi di trasmissione sono sostanzialmente tre.

1 Contagio per contatto diretto. Riguarda microrganismi che non sopravvivono a lungo al di fuori del corpo umano. Un esempio è il Treponema pallidum, agente della sifilide, si trasmette soprattutto per contatto sessuale (anche in forma congenita da madre a feto). Un altro è il virus causa dell’AIDS, anche questo si trasmette per via sessuale o attraverso trasfusioni di sangue da un donatore infetto.
2 Contagio tramite veicoli. I veicoli possono essere l’acqua, il cibo, indumenti od oggetti venuti a contatto con una persona infetta. Vettori sono anche, come nel caso del virus che causa il COVID, le goccioline di saliva (goccioline di Flügge, più recentemente chiamate “droplets”) emesse con la tosse, gli starnuti o semplicemente parlando; Carl Georg Friedrich Wilhelm Flügge scoprì che attraverso queste goccioline si può trasmettere la tubercolosi.
3 Contagio tramite vettori.  I vettori sono animali, soprattutto insetti ed acari che pungono l’uomo ed animali e trasmettono microrganismi responsabili di diverse malattie. Tutti saprete della malaria (causata da protozoi) trasmessa da zanzare del genere Anopheles, ma ci sono altre malattie trasmesse da zanzare, ad esempio la febbre gialla. Le pulci trasmettono la peste, i pidocchi il tifo esantematico. Potremmo continuare con una lista lunga.

Per oggi mi fermo qui, se la cosa non vi annoia molto vedrò di preparare qualche altro articolo più o meno scientifico.

Madscientist.

 

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