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giovedì 10 settembre 2015

Alieni, scienza (??) ed altro.

Irremovibili lettori, ieri, come da promessa, vi abbiamo lasciato riposare, nel frattempo è arrivata fuffa in abbondanza, quindi oggi siamo qui nel tentativo di smaltire un po' di rumenta (non riciclabile).
Cominciamo con gli alieni e con il pro fesso re sanremese (di adozione), il suo blog ci porta nel cuore di un mistero del quale, a dire il vero, sembra non  ne sia mai fregato nulla a nessuno:
Scommettiamo che, nella vostra immensa ignoranza, non avete mai sentito parlare di  La Salètte, consolatevi, nemmeno noi.
19 settembre 1846, La Salètte, villaggio delle Alpi tra Grenoble e Gap, a sud del dipartimento di Isère. Due pastorelli, Melanie e Maximin, stanno percorrendo pendii erbosi per condurre una piccola mandria verso gli alpeggi. I due bambini - Melanie ha 15 anni, Maximin 11 – giunti sul pascolo montano verso mezzogiorno, si fermano per rifocillarsi e riposarsi, mentre le mucche ruminano tranquillamente. Quando la fanciulla scende a prendere il tascapane, adagiato poco dabbasso su una panca di pietra, scorge un globo luminoso, “come se il globo fosse caduto là”. Indicata la sfera al bimbo, ambedue restano meravigliati, allorché vedono aprirsi un varco in mezzo alla luce ed una donna seduta su una panca di pietra: la signora, che tiene la testa tra le mani, con i gomiti sulle ginocchia, sta piangendo. Ella è abbigliata come le valligiane, con un lungo abito orlato da perle, un grembiule giallo ed uno scialle sulle terga. Indossa calze gialle, calza scarpe bianche con fibbie ed un copricapo da contadina, abbellito da una ghirlanda di rose. Sulle spalle porta una catena, da una catenina al collo pende un crocifisso.
La signora rivolge un’esortazione edificante ai pastorelli, ma i due non intendono quasi alcunché, perché la donna ha usato il francese, invece del patois, una variante del provenzale, parlato dai due indotti pastorelli. Così l”ambasciatrice” comincia ad esprimersi in patois con un invito alla conversione, alla preghiera ed alla santificazione della domenica. Infine prega i piccoli di farsi latori del suo messaggio presso gli abitanti del luogo. Compiuta la sua missione, la figura, procede verso un ruscello senza voltarsi, guardando ora il cielo ora la terra. La sua immagine a poco a poco si affievolisce: prima il capo, poi gli omeri, infine il busto, tutto si fonde nella luce da cui è emersa.
Insomma è un'apparizione sul tipo di quelle di Fatima o Lourdes, solo che questa non ha avuto il successo delle altre. Ecco le conclusioni zretiane:
• La sfera di luce, più luminosa del Sole, è una presenza frequente negli avvistamenti.
• La donna parla in francese, anziché in patois, come se si fosse preparata per un incontro con Francesi tout court. Lo sbaglio di lingua è un fenomeno non raro nelle presunte apparizioni mariane: a volte le donne, poi identificate con la Beata Vergine Maria, adoperano una versione arcaica dell’idioma dei destinatari, talora si servono di un codice totalmente ignoto ai percipienti.
• Le sembianze e l’abbigliamento della figura muliebre paiono essere uno strategico adattamento al milieu dei pastorelli. Naturalmente la madre del Messia sarebbe stata vestita in tutt’altro modo.
• La comparsa e soprattutto la progressiva sparizione della donna ricordano da vicino un ologramma, come la fissità della messaggera che, quando avanza sul prato, non si volta. Anche la rosa, che Maximin non riesce a prendere, richiama una proiezione olografica.
Mutatis mutandis, il caso di La Salètte assomiglia più di altri ai noti avvenimenti di Fatima, la cui natura squisitamente ufologica (e mistificatrice) è stata dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio.
Come abbiamo già osservato mancano solo 5 giorni all'inizio della scuola ed il nostro "intellettuale" ne sta sparando una dietro l'altra per non pensarci. Vediamo i commenti:
 Ghigo è un affezionato lettore del blog del pro fesso re, forse perché è l'unico posto dove trova qualcuno che finge di dargli retta.
Passiamo a free idiotals dove troviamo il seguito di una vicenda delle cui prima puntata ci siamo già occupati:
Il narratore è vittorio mella, leggiamo un po' della sua veridica storia:
Tutto ebbe inizio nell'estate del 1981. Già nella parte finale del servizio militare, svolto come vigile del fuoco ausiliario a Pordenone, ebbi modo di iniziare la teoria onde ottenere la patente di guida B. Terminata la leva, verso la fine di luglio decisi di buttarmi a capofitto negli studi della patente. Superata sia la teoria che la guida, attendevo con ansia l'arrivo della tanto agognata patente (un tempo te la spedivano a casa nel giro di due mesi). Ero in possesso del foglio rosa, ma non avevo l'auto. Così, superato il famoso esame di guida, contento decisi di comunicarlo agli amici. Per questo, come tutte le sere, mi recai in un locale di una frazione del nostro comune, dove comunicai la notizia all'oste. Brindammo alla buona nuova e in un momento di entusiasmo l'oste mi comunicò una sua idea.
Un suo amico (un tipo piuttosto noto come duro) metteva in vendita la sua auto, un'utilitaria molto in voga in quel periodo. La proposta era di andare a buttarci un occhio, solo per prenderne visione. Io non potevo di certo acquistarla, non avendo ancora un lavoro, ma accettai. Ci recammo in un paese vicino, ma ubicato nel vicino Veneto, al confine con il Friuli. Quel giorno, presumibilmente dopo le 17.00, accompagnato dall'oste con la sua auto, fermammo il motore ai margini della strada su uno sterrato, a fianco del quale una siepe nascondeva alla vista alcune abitazioni. Percorremmo alcuni metri di questa stradina, poi mi si parò innanzi uno steccato le cui assi di legno superavano di gran lunga i due metri e mezzo d'altezza. Lo sguardo non poteva superare quella staccionata, ma una porta era rimasta socchiusa e la stradina che dovevamo percorrere stava alla sua destra. La curiosità a volte gioca brutti scherzi e così, con un gesto repentino, aprii di più il cancello e buttai all'interno uno sguardo indiscreto. Non mi aspettavo proprio nulla, solo buttarci un occhio e proseguire. Quello che vidi fu una cosa incredibile.
Ora viene il bello...
Lo steccato, che circondava un'area di circa una ventina o più di metri, racchiudeva un oggetto solido, marron-ruggine. Aveva forse tre organi di atterraggio. Era fermo immobile sul praticello interno allo steccato. Una cupola spiccava sulla sommità. ma era tutt'uno con il resto. Alla base di esso una specie di porta (apertura) da cui si estendeva una sorta di scaletta, che però non toccava il suolo. La distanza da essa al terreno poteva essere di due metri, come se chi vi fosse uscito non volesse che qualcuno vi accedesse. Il disco poteva raggiungere i tre metri e mezzo ed era adagiato quasi a fine staccionata. Il mio gesto non passò inosservato. Infatti, il tipo con cui dovevamo incontrarci per visionare l'auto (una 127 top blu) lo notò. Perentorio, diede l'ordine all'amico (suo e mio) oste di portarmi al suo cospetto. Ancora incredulo, fui condotto a forza davanti al signor G. (solo l'iniziale del nome per ovvie ragioni di privacy). Confabularono e G. decise di chiedere istruzioni ai piani alti. Ritornò dopo poco: l'ordine era la mia eliminazione fisica. L'oste era solo un oste e null'altro. G. lo conoscevo di fama come un picchiatore in una banda, di quelle che al tempo si affrontavano nelle discoteche e nelle piazze dei paesi: erano tempi di guerra fredda. Infatti, lo stesso G. rifiutò categoricamente di obbedire all'ordine. Non sono un killer, mi disse. Ma G. era anche un volpone e sicuramente lì per lì ebbe un'idea geniale che avrebbe risolto il problema, salvando capra e cavoli. Decisione che però dimostrò tutti i suoi limiti, non tenendo conto del fattore umano.
Decisero di non ucciderlo (peccato...) ma di affidarlo alle cura di:
Mi trovai di fronte una faccia da serpente, con la bocca pure da serpente. Due occhi rossi grandi e luminosi. Notai le squame. Era un serpente che parlava. Credo che indossasse una sorta di sottocasco. Passato lo spavento iniziale, mi disse che era necessario che lo rivedessi per abituarmi a lui e aggiunse che molti erano morti in questa fase per lo spavento. Era chiaro che era un esperto in relazioni personali. Ma rifiutai categoricamente. Dissi che stavo bene così e che di vederlo in faccia non se ne parlava proprio. Il tempo stringeva e ad un certo punto prese di nuovo in mano le redini per superare l'impasse nella quale eravamo caduti. Mi strinse forte a sé cingendomi all'altezza dello stomaco o poco più su, fino a che persi i sensi e svenni. Mi risvegliai non so quanto tempo dopo, disteso su alcune assi in legno. La casa dove abitavo fino a qualche mese prima era in legno, così dedussi di trovarmi a casa e che ero stato vittima di un incubo. Ma ben presto dovetti ritornare nella realtà. L'essere (che ben presto capii essere un umano modificato con l'aiuto della cibernetica e della genetica, una sorta di cyborg) nascosto nel buio disse che non avrebbe più tentato un approccio visivo, se proprio non me la sentivo, e per dimostrarmelo se ne stava nascosto alla mia vista. Questo suo atteggiamento mi scosse, capii che voleva essermi amico e capii soprattutto che non voleva farmi del male.
Va bene, vi lasciamo il piacere di leggere il resto della storia, sappiate solo che vittorio dimenticò tutto per molti anni, ma poi gli tornò la memoria...
 Se girate per  siti e i blog complottisti avrete senza dubbio sentito parlare del "progetto blue beam", se non ne avete sentito parlare ecco che arriva sebirblu, prontamente copiato da fuffa real time
Sebbene questo argomento sia già stato trattato sul web ed accennato anche da me, QUI, QUI e QUI, penso che per la sua pericolosità, non sia mai abbastanza parlarne.
Ho deciso inoltre di pubblicarlo perché le fasi programmate dalla NASA non sono 3, come risulta dall'articolo tratto dal sito di provenienza, bensì 4, e dunque valeva la pena di completarne la traduzione per voi, cari Lettori.
Non sappiamo gli altri lettori, ma noi siamo sopravissuti benissimo senza queste essenziali "informazioni", ma proviamo a leggere un po':
Serge Monast è il secondo giornalista deceduto per infarto durante un'indagine sul Blue Beam Project.
I decessi si sono verificati a poche settimane l'uno dall'altro; nessuno dei due denotava problemi cardiaci. L'altro giornalista – un canadese – si trovava in visita in Irlanda.
Prima della morte di Serge, sua figlia fu sequestrata dal governo canadese con l'intento di dissuaderlo dal proseguire le ricerche in merito al Progetto Blue Beam. Ella non fece più ritorno a casa (forse era stufa di vivere con un padre fuori di testa?).
Commento di Ken Adachi:
"Solo oggi comincio a cogliere la portata dei contributi donati alla collettività dall'opera di Serge Monast, e il grande coraggio che dimostrò pubblicando le rivelazioni incredibili che ottenne in forma anonima da uomini politici "pentiti", militari, o membri di organizzazioni di Intelligence dotati di coscienza e umanità."
Vediamo, a salti, le 4 fasi 4:
L'infame Progetto Blue Beam – allestito dalla NASA in quattro diverse fasi operative – si prefigge di accelerare il cammino verso l'instaurazione di un solo Credo religioso globale di stampo neo-umanistico – satanico.
La diffusione di un'Unica Religione planetaria è ritenuta un'imprescindibile premessa ideologica su cui fondare il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale.
Il mancato accorpamento delle numerose credenze fideistiche, infatti, è un ostacolo insormontabile rispetto ai piani di centralizzazione politica e sociale dei popoli terrestri. (Ecco, QUI, come le cose si stanno delineando; ndr).
La prima fase riguarda il "ritrovamento" di antichi reperti archeologici in precise zone del pianeta (in alcuni casi dopo sommovimenti geologici provocati artificialmente) [cfr. QUI; ndr], scoperte talmente rivoluzionarie da sancire la definitiva smentita di ogni certezza religiosa coltivata dalle attuali popolazioni del mondo.
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La seconda fase prevede l'apparizione di enormi immagini "divine" sparse nei cieli di numerose località del mondo. Il tutto sarà realizzato sfruttando la tecnica degli ologrammi 3D proiettati mediante raggi laser e resi "parlanti" mediante sofisticati strumenti di trasmissione del suono.
La proiezione sarà effettuata via satellite usando come schermo uno strato di sodio fluttuante a circa cento chilometri dalla superficie terrestre. La stessa tecnologia sarebbe già stata adoperata per fare comparire almeno una parte dei numerosissimi oggetti volanti non identificati.
Tali messe in scena faranno apparire il "nuovo messia" ‒ il maestro illuminato ‒ che con le sue parole inaugurerà l'istituzione della Nuova Religione Mondiale.
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La terza fase avrà a che fare con le nuove tecnologie di comunicazione telepatica: le microonde ELF (extremely low frequency), VLF (very low frequency) ed LF (low frequency) (le care "microonde ELF", ci mancavano, ora ci sono anche le microonde VLF e LF...).
Attraverso un bombardamento di impulsi radianti ogni singolo individuo del pianeta sarà persuaso di intrattenere un rapporto di comunicazione diretta con il suo "Rappresentante" divino.
L'irraggiamento sarà effettuato mediante satellite, e provocherà una profonda interazione con il pensiero individuale, determinando il fenomeno noto come "pensiero artificiale diffuso".
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La quarta fase, tornando al Progetto Blue Beam, concerne la "soprannaturalità" della manifestazione planetaria con mezzi elettronici e contiene tre diversi orientamenti.
Il primo è quello di far credere agli uomini che un'invasione extraterrestre stia per verificarsi in tutte le grandi città della Terra, in modo da indurre ogni grande nazione all'utilizzo delle armi nucleari con lo scopo di intervenire poi, prontamente.
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Il secondo è quello di adoperarsi affinché i cristiani credano all'attuazione del "Rapimento" [di cui parla San Paolo (nota di seguito), e che comunque dovrà realmente accadere per coloro che avranno alzato le loro vibrazioni; ndt] come atto divino da parte di una civiltà galattica in ausilio ai terrestri.
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Il terzo orientamento nella quarta fase è una miscellanea di forze elettroniche e "religiose". Le onde utilizzate in quel momento permetteranno alle "coordinate soprannaturali" di viaggiare attraverso le fibre ottiche e i cavi coassiali (TV) delle linee elettriche e telefoniche, al fine di arrivare a tutti istantaneamente attraverso i principali mezzi di comunicazione.
Vogliamo dire che si tratta di una massa di idiozie? Ma sì diciamolo!
Occupiamoci di una bufala ormai stagionata ed opportunamente sbufalata su Metabunk e, se non sapete l'inglese, su BUTAC, ma si sa, i fuffari non seguono questi disinformatori prezzemolati, così ecco la bufaloteca del web, prontamente copiata da fuffa real time:

Cosa ci dicono?

E' un fenomeno che sta accadendo in parecchie zone del mondo e che a tutt'oggi risulta ancora da spiegare .
Il fenomeno in questione e stato ribattezzato il fenomeno delle colonne di luce e spesso questo fenomeno e presente quando le condizioni meteo e le temperature sono molto fredde, che il fenomeno sia naturale o non pero fa impressione vedere queste colonne di luce che sembrano uscire dal sottosuolo e dirette verso il cielo...  
Ma c'è chi ha capito tutto (a modo suo s'intende...), ecco albino galuppini e il suo pianeta cretinix:
Anche lui copia il testo che abbiamo riportato sopra, ma poi espone le conclusioni delle sue "indagini scientifiche":
Ipotizzai, tempo fa, che le misteriose voragini circolari che compaiono in giro per il mondo, siano di origine artificiale. Sarebbero causate, secondo una mia teoria, da un’arma a onde in orbita terrestre.
Queste colonne di luce potrebbero essere la manifestazione di tale prototipo in fase di funzionamento. Bisognerebbe verificare se nelle aree in cui si sono viste, si rivengono voragini.
Ecco c'è "l'arma a onde in orbita terrestre", più chiaro di così...
Che ne dite se andiamo ad occuparci di scienza, anzi di quanti (Quanti? Pochi!) su la stalla e su un universo di gonzi troviamo un articolo di tale valentina balestri, pubblicato originariamente su scemenza e ignoranza:
Esiste un legame tra noi? La Fisica quantistica ci risponde
Ancora una volta è la fisica quantistica a prendere la parola. Dopo aver parlato della mente che crea e modifica la realtà e di come tutta l’energia sia racchiusa in un campo di energia quantico unificato (campo del punto zero), oggi ci soffermiamo sulle connessioni che avvengono tra noi e tutte le cose esistenti.
Ognuno vede il mondo dai propri occhi
Ciascuno di noi ha un filtro dal quale osserva il mondo: queste lenti derivano dal luogo in cui siamo nati e cresciuti, e dall’ambiente in cui stiamo vivendo ora.
Condizionati da coloro che ci sono stati accanto e da ciò che ci hanno insegnato, siamo stati abituati a guardare il mondo in un determinato modo, a volte, purtroppo, ristretto ed esclusivo.
Riconoscere tutti i diversi punti di vista non è facile ma la ricerca di uno sguardo più ampio e onnicomprensivo è un dovere umano: siamo inclusi in qualcosa che va oltre noi stessi e, sia che ce ne rendiamo conto o no, la nostra mente influenza gli altri tanto quanto quella degli altri influenza la nostra
Ampliando la nostra visione, immergendola in una nuova concezione di “unità e totalità”, possiamo indagare il mondo con occhi nuovi, senza soffermarci sulla mera individualità dell’essere umano (che è solo un’illusione).
Azz...che profondità di pensiero, abbeveriamoci ancora a questa fonte di sapere:
Cosa significa vivere il legame quantico?
Vivere il Legame vuol dire arrendersi al richiamo dell’insieme e riconoscere la totalità in ogni aspetto della nostra vita quotidiana.
Dobbiamo porci alcune domande fondamentali: cosa dovremmo fare per vedere il mondo come qualcosa di diverso da un posto soltanto nostro?
Per non essere separati, ma in costante collegamento e interazione, dobbiamo trasformare il nostro scopo fondamentale sulla Terra in qualcosa che sia più di un fine basato sulla lotta e sul dominio."
Non è semplice, ma neanche impossibile: il Legame che creiamo con il mondo è automatico e innato in noi.
Noi siamo chi siamo, a causa della connessione con tutto ciò che è al di fuori di noi.
Noi non siamo certamente dei conoscitori della "fisica quantistica" a livello della s.ra/ina balestri, ma qualche libro sull'argomento l'abbiamo letto ed abbiamo la strana impressione che tra la meccanica quantistica e il testo riportato sopra ci siano relazioni mooolto vaghe. Piratina e Kaiser, esperti di meccanica quantistica (ricordate il gatto di Schrödinger...) confermano con miagoilii assortiti questa impressione.
Rimaniamo nel campo delle "scienze alternative" ed andiamo su the living spirits of rapa dove troviamo un basilare articolo di cristina bassi (tra l'altro la nostra autrice si qualifica come "operatrice olistica" qualsiasi cosa questo possa significare).
Riequilibrio con frequenze: siamo senza confini, siamo pura coscienza.
Dite che non avete capito cosa significa il titolo? Beh, non significa niente, l'articolo poi è una marchetta per pubblicizzare l'attività dell'operatrice olistica.
"Siamo pura coscienza che fa esperienza in un corpo: siamo percettori, siamo consapevolezza. Non siamo oggetti. Non abbiamo solidità. Siamo senza confini”.
Riprendo queste citazioni dal video (e mia traduzione) di David Icke in :Siamo un ologramma proiettato dai margini dell'universo, perchè ora, dopo qualche anno di pratica nell'eseguire trattamenti con un sistema di biofeedback quantico ( la qxci-scio) , comprendo tutto questo molto meglio: l'esperienza me lo ha reso chiaro e comprensibile, non sono solo concetti "intriganti" o "attuali" o peggio..."di moda"
Non siamo solidi e non siamo isolati. Siamo antenne, trasmettiamo e riceviamo e siamo immersi in frequenze (poichè tutto è frequenza)
Eseguo trattamenti di riequilibrio frequenziale-informazionale, soprattutto in "remoto", in "subspazio",... insomma a distanza, senza la presenza fisica. Nessun mio trattamento è diagnostico, nè sostuituisce terapie e consulti medici o di altri terapeuti. Sento maturo il tempo di comunicare piu' apertamente i feedback (qui rigorosamente anonimi) che ho ricevuto da coloro che hanno fatto questa esperienza con me, a distanza (che non è l'unico modo possibile per sperimentarli, anche con me) . Questi trattamenti non solo fanno percepire variazioni migliorative nel livello fisico, umorale, mentale, ma educano (per chi è aperto anche a questo) a comprendere e capire come è composta la realtà, cosa ben diversa da cio' che ci raccontano. Servono anche a comprendere che a volte cio' che percepiamo e viviamo mentalmente ed umoralmente, non essendo noi separati dal resto che ci circonda, è magari cio' che piu' affligge chi ci sta intorno e non solo un "nostro" prodotto.
Tutto (pensieri, forme, emozioni) ha una frequenza ed con questa che siamo in "comunicazione-contatto".
Ma vediamo cosa ci racconta del suo "trattamento":
Il dispositivo quantico (qxci-scio) è collegato ad un computer in cui c'è un programma specifico che elabora i dati. Questi trattamenti e lo strumento in sè, non nascono per appagare la logica, poichè la coscienza, di cui l'ideatore disse che il dispositivo è l' "interfaccia", non è lineare, non è locale, non sta insomma nella scatola cranica...
Quel che il dispositivo, tra l'altro, consente di cogliere ed evidenzia, è che non ci sono “muri” che separano le distanze e che tutto è informazione che corre oltre la solidità della materia (che ridotta nei suoi minimi termini, l'atomo, non è “solida”, ma energia). Tra me e te non c’è il vuoto ma un campo elettromagnetico…
Il test-trattamento, prevede (tecnicamente) una fase iniziale di pochi minuti, in cui vengono inviate frequenze relative a qualche migliaio di "items" ("cose": dal cibo agli stati d'animo, ai rimedi, medicine, floriterapia, metalli, virus, batteri etc) le cui risposte di ritorno (feedback) del soggetto, vengono ordinate secondo criteri numerici a significare le risonanze piu' acute, immediate o quelli piu' latenti. Questo anche se la persona è trattata a distanza, poichè è stata individuata attraverso il suo nome e cognome e data di nascita che vengono inseriti nel programma.
Abbiamo premesso che tutto è frequenza: anche un batterio, un organo, uno stato d'animo, un rimedio omeopatico, una medicina etc...
Ed ecco alcune testimonianze di persone che si sono sottoposte al "trattamento":
Ecco alcuni dei piu' interessanti feedback (commenti) che, ad ora, ho ricevuto dalle persone, nel trattamento a distanza:
a) un soggetto segnalava nel test iniziale*, un disturbo da “fumo” da sigaretta. Ma mi dice che non fuma, pero’… “vivo con una persona che fuma e che vorrebbe ma non riesce a smettere di fumare”.
b) al soggetto segnalo nel feedback una risonanza con lo “iodio come mezzo di contrasto in un esame “ e chiedo:
“Ancora una volta stupita della precisione del macchinario. Sabato mattina ho fatto i capelli (il soggetto è una parrucchiera) a una signora che venerdi ha fatto la scintigrafia ossea con contrasto”.
c) dal test al soggetto risulta una risonanza col plutonio radioattivo… chiedo:
“quando mi hai fatto il test ero a portare mia madre in ospedale per degli esami e comunque…vicino c’è il reparto oncologico!”
d) una cliente:
“ A livello emotivo sono più tranquilla. Non ho più quegli attacchi di ansia che mi colpivano fino a qualche tempo fa. Ho anche imparato a tollerare le critiche di mia madre, rispondendole con tono molto pacato, perché ho imparato che nessuno è cattivo di fondo ma tutti hanno attraversato o attraversano le loro paure e le loro insicurezze che li portano ad essere arrabbiati, possessivi, invidiosi o egocentrici”
e) idem:
“Ieri sono andata a pranzo dai nonni ma, mentre io ho mangiato una ricca insalata e gli spaghetti di farro al pomodoro, i miei parenti hanno mangiato pasta, carne, pesce, formaggi, dolci... Credo che la presenza di tonno nel test sia dovuto a loro….io sono vegana”
f) idem:
“Mi hai segnalato età biologica 80’ anni: il giorno prima ero stata a trovare la mamma di un'amica alla casa per anziani!”
Kaiser, Piratina, felini maligni, come fate a migolare che sono tutte frottole? Sono testimonianze vere, verissime, anzi probabili! Ah sì, la conclusione:
Chi fosse seriamente interessato ai trattamenti mi contatti qui per ulteriori info e costi
Non immaginavate che alla fine sarebbero saltati fuori i soldi vero?
 Non trascuriamo il komandante sanremese (di adozione) ecco, gazie a Task Force Butler un campione dei suoi vaneggiamenti: è morto il suo avvocato, la famiglia l'ha fatto cremare, è tutto un complotto contro di lui.
Sempre a proposito del komandante, avrete visto il suo delirio (ma non solo suo) sul bambino siriano annegato la cui foto ha fatto il giro del mondo. Abbiamo trovato su non si sevizia un paperino un post che condividiamo in pieno (a partire dal titolo):
Pensiamo proprio di sì! 
Ma ci sono anche bufale ben più pericolose, come quella sul presunto “complotto” dietro alla morte del piccolo Aylan Kurdi, il bambino morto nelle spiagge turche qualche giorno fa.
Si cita il fatto che chi muore in mare perda sempre le scarpe (che è banalmente falso), ma soprattutto che – complotto complottone – le foto sembrino mostrare, a volte, bambini diversi.
E infatti, lurida testona di cazzo, è proprio così: i bambini morti in quel naufragio sono cinque, e solo per la particolarità di alcuni scatti è stato il solo Aylan a diventare il simbolo di quella tragedia.
E la questione, cara la mia faccina di sterco, è semplice: se di fronte a un barcone che affonda uccidendo decine di persone fra cui alcuni bambini la prima cosa che pensi è “complotto!”, il tuo problema non è tanto che sei un imbecille credulone pronto a prendere per buona qualsiasi puttanata che vada a rafforzare il corpus di convinzioni di merda che ti rende sopportabile la vuota, triste, futile vita che vivi; no, il tuo problema è che sei proprio uno stronzo.
Sei stronzo se prima ancora di sentirti stringere il cuore ti metti a pensare al complotto, e sei un pezzo di merda di diversi ordini di grandezza più graveolente se usi bufale razziste per avere qualsiasi cosa in cambio: notorietà, click, voti. Non c’è davvero scampo, lascia che te lo dica: se il tuo cervellino ripieno di gusci di pinoli pensa prima ad una cospirazione che al dramma di chi muore, sei una merda ancor prima che un imbecille. E se la prima cosa che ti viene in mente pensando a un bambino che muore coi polmoni pieni d’acqua è “non sarà che è una montatura dei poteri forti?” stai sbagliando strada, non devi chiederti se c’è dietro un complotto, l’unica domanda che ti devi fare è “sarà mica che sono uno stronzo?”
Purtroppo è una domanda che certi personaggi non si pongono mai, la conclusione:
E visto che sei così abituato a cazzate spacciate per verità predigerite, lascia che per una volta ti indirizzi io sulla strada della realtà oggettiva: la risposta è sì. 
Facciamo i complimenti all'autore Marco Valtriani che ha colto in pieno la realtà del complottismo.
Parata finale attingendo ignobilmente da Idioti Senza Frontiere e a Protesi di Complotto
 Il tempo accelera...e umberto ci rivela i risultati delle sue "analisi bioelettriche"...
Elohim, annunaki, Atlantide e diluvio universale, ce n'è per tutti i gusti.
Questa l'abbiamo già incontrata, nessuno fa niente per due povere bambine alla mercè di una madre allucinata? Fra qualche anno saranno delle disadatatte, solito profluvio di cuoricini da causare il voltastomaco.
Dialogo tra due alessandri, uno è un complottista, l'altro lo sta trolleggiando per bene.
E per finire: ecco rimbecilliti soldiers che spiega che i sionisti hanno inventato e controllano internet per annullare l'umanità, naturalmente questa discussione la fanno su facebook, senza internet e connessi questi personaggi non esisterebbero! Chiara dice che "possono annientare solo menti mediocri", allora lei e gli altri che partecipano a questa discussione non corrono rischi: non hanno la minima traccia di qualcosa che si possa definire mente.

 Come hai ragione Vlad!!!











4 commenti:

  1. distillicidio

    La parola è bellissima. E' un peccato sprecarla.
    Bisognerebbe trovare qualcosa da chiamare così.

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    Risposte
    1. "Distillicidio": crimine commesso da un distillatore che imbottiglia e vende liquore scadente spacciandolo per cognac di alta qualità.

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  2. Zuckerberg, a intermittenza, è nipote di Rockfeller o di Rothschild. A volte pure di Rockerduck.

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  3. Tra l'altro e' vero che il tempo (soggettivo) accelera invecchiando

    E' legato al modo in cui la memoria umana funziona
    I ricordi sono immagazinati come link simbolici in un gigantesco albero (in prima approssimazione almeno, i meccanismi esatti sono pura speculazione)
    Es.
    un camion dei pompieri puo' essere rappresentato come link tra i concetti di camion, rosso, acqua e pompieri e questi sono a loro volta rappresentati da simboli via via piu' elementari

    Da bambini tutto e' nuovo, quindi si aggiungono nuovi elementi in continuazione
    Invecchiando il numero di esperienze nuove che si incontrano per giorno diminuisce, dando l'impressione che il tempo passi piu' rapidamente

    Ovviamente lo scorrere del tempo fisico non e' influenzato xD

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