privacy

sito

net parade

siti web

giovedì 3 dicembre 2020

Terra cava


Quelli di voi che seguono da tempo questo blog forse ricorderanno che nel febbraio dello scorso anno ho scritto un articolo dedicato alla forma della terra:  “Terra piana e Terra tonda”. Alla fine avevo promesso, o forse minacciato, di parlare della terra cava.

Me ne ero completamente dimenticato, ma qualche giorno fa la gentile pulzella mi ha detto :<<Dato che sei a casa senza far niente deciditi a mettere un po’ d’ordine nella tua biblioteca>>. Non che avessi molta voglia di lavorare, ma quando la fanciulla dà un ordine mi tocca obbedire, anche perché ha l’appoggio di Aristotele (no, non il filosofo, il gatto di casa, bestia infida che lei corrompe nutrendolo più del necessario).

Mettendo un po’ a posto i libri mi è capitato sottomano “Il viaggio sotterraneo di Niels Klim  (Nicolai Klimii iter subterraneum) di Ludvig Holberg, romanzo che parla appunto di avventure nella terra cava. Mi sono ricordato della mezza promessa fatta, quindi eccoci qui.

Cominciamo con una classificazione dei terracavisti, possiamo suddividerli in tre tipi:

Terracavisti duri e puri, convinti che viviamo su una concavità nella roccia, oltre questa concavità c’è solo roccia per uno spessore indefinito. Più che di terra cava qui si dovrebbe parlare di terra concava.

Terracavisti convinti che noi viviamo sulla superficie esterna del pianeta, l’interno però è vuoto e può ospitare un sistema solare in miniatura o altre cose, ci sarebbero dei passaggi che fanno comunicare l’esterno con l’interno

Terracavisti parziali, non parlano di una terra cava ma di grandi cavità al di sotto della superficie (per intendersi tipo “viaggio al centro della terra” di Giulio Verne).

Tra i terracavisti duri e puri possiamo ricordare Cyrus Teed, sostenitore della Terra concava, fondò una setta, i koreshan, che creò un insediamento in Florida ad Estero (oggi parco nazionale). I seguaci di Teed sostenevano di aver provato la concavità della terra grazie ad un misterioso strumento chiamato “rettilineatore” (ricordano i terrapiattisti che sostengono di aver provato la piattezza della Terra grazie ad una livella…).

La teoria è stata ripresa da autori tedeschi. Durante la seconda guerra mondiale un gruppo di “ricercatori” tedeschi cercò di osservare, attraverso telescopi, i movimenti della flotta inglese, se le loro teorie fossero state esatte sarebbe dovuto essere possibile osservare quello che succedeva in ogni punto della superficie della Terra. Non videro nulla.

La seconda categoria di terracavisti è la più numerosa. Secondo loro noi viviamo sulla superficie esterna di una sfera, ma l’interno è cavo e ci si può trovare di tutto, nel libo che ho citato sopra Niels Klim cade in una grotta e raggiunge l’interno della terra cava dove trova un sistema solare in miniatura, dopo varie avventure riesce a diventare signore di un pianeta.

L’idea è presente anche nell’opera di diversi scienziati come Halley, Eulero (dubbio…) ed altri. Gli accessi alla Terra interna si dovrebbero trovare in diverse parti del mondo, candidati furono per molto tempo i poli, su quest’idea si basavano il racconto “manoscritto trovato in una bottiglia” di E.A.Poe e il romanzo dello stesso autore “Storia di Arthur Gordon Pym” (che però non è stato completato, per cui non si sa bene cosa avrebbe trovato nella cavità della Terra se vi fosse entrato).

Nel XIX secolo, per effetto dell’influenza di  Jeremiah N. Reynolds, sostenitore della teoria, gli Stati Uniti organizzarono una spedizione all’antartico (1838-1842), la spedizione, a cui Reynolds non partecipò, si risolse in un disastro, naturalmente non trovarono nulla.

L’idea fu ripresa anche dalla rivista di fantascienza Amazing Stories, che, sotto la direzione di Ray Palmer pubblicò una serie di racconti di Richard Shaver. Inizialmente le storie fecero aumentare le vendite delle riviste, ma la pretesa di Shaver e Palmer che non si trattasse di racconti di fantascienza ma di vere rivelazioni stancò presto i lettori, la rivista ebbe un crollo di vendite e Palmer fu costretto alle dimissioni.

Per quanto riguarda gli accessi alla cavità oltre ai poli sono stati proposti: il Tibet, il Monte Shasta, il monte Epomeo sull’isola d’Ischia e recentemente la famosa area 51 (non può mai mancare…).

L’esistenza di enormi cavità all’interno della Terra si ritrova nella mitologia e in diversi romanzi.

Per gli antichi greci sotto la superficie terrestre si sarebbe trovato Il Tartaro, Zeus, dopo averli sconfitti, vi aveva confinato i titani, altri mostri mitologici e umani puniti per le loro gravi colpe.

L’idea di una cavità destinata ad ospitare le anime dei peccatori la ritroviamo in Dante. L’inferno della Divina Commedia è una cavità conica, con le pareti a terrazze, in cui sono ospitati i dannati, scendendo si trovano coloro che si sono macchiati di peccati via via più gravi. L’inferno si sarebbe formato in seguito alla caduta di Lucifero dai cieli, l’impatto avrebbe generato la cavità, contemporaneamente avrebbe causato, agli antipodi, la formazione della montagna del purgatorio.

Un classico notissimo è “Viaggio al centro della Terra” pubblicato da Jules Verne nel 1864. Penso che tutti lo abbiate letto, per chi non lo avesse fatto riassumo brevemente: decifrando un messaggio cifrato in lingua islandese il professor Lidenbrock scopre le istruzioni di Arne Saknussemm per giungere al centro della Terra.

Il nostro professore si mette in viaggio accompagnato dal nipote ed assistente Axel. I due, più una guida islandese, scendono nel cratere del vulcano spento Sneffels; dopo varie avventure giungono ad un vasto lago popolato da animali preistorici. Alla fine tornano in superficie attraverso un cratere dello Stromboli, in pratica hanno percorso sotto terra un viaggio dall’Islanda al sud dell’Italia.

Per concludere ricordo il romanzo “The coming race” di Edward Bulwer-Lytton, in cui si parla di una razza di superuomini, discendenti delle antiche civiltà come quella di Atlantide, in grado di controllare la misteriosa energia nota come vril. Questo romanzo ha influenzato gli esoteristi venuti dopo, vi è stata anche una “società del vril” (Vril Gesellschaft) che avrebbe avuto adepti in Germania e sarebbe stata una delle basi del nazismo esoterico (i superuomini non potevano che essere ariani puri…). La storia è stata anche ripresa, in modo parodistico, nel recente film “Iron Sky: The Coming Race”.

E per oggi ho soddisfatto la fanciulla e il felino. Ci sentiremo per un nuovo articolo, a data da destinarsi.

Madscientist.

Nessun commento:

Posta un commento