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lunedì 4 dicembre 2017

Hari Seldon, la massoneria, i gesuiti ecc.

Infelici lettori, per rovinarvi anche il lunedì troviamo un quarto d'ora di tempo per pubblicare questo articolo di Madscientist. Parla, più in esteso, di cose di cui ci siamo già occupati in passato.
Penso che tutti voi abbiate letto il "ciclo della fondazione" di Isaac Asimov. Per chi non lo avesse fatto ricordiamo che si tratta di una serie di ben sette romanzi, i primi ad essere stati scritti sono il terzo, il quarto ed il quinto, usciti negli anni '50 del secolo scorso, in seguito sono usciti due romanzi conclusivi e due che  costituiscono il prologo.
Tutto il ciclo ruota attorno ad una scienza immaginaria: la psicostoria, sviluppata dal matematico Hari Seldon, dovrebbe permettere, in base a  una serie di equazioni, di prevedere la storia futura. In base alla sua analisi Sheldon prevede il crollo dell'impero galattico un periodo di 30000 anni di barbarie, mette a punto il "piano Seldon" che dovrebbe ridurre a soli 1000 anni il periodo di barbarie.
Diciamo subito che il piano fallisce e, nell'ultimo romanzo del ciclo, scopriamo che lo stesso Seldon è stato manovrato da un personaggio che ha fatto la sua comparsa in un altro ciclo di romanzi di Asimov, quello dei robot.

Se non avete letto i romanzi fatelo.
Da questa premessa nasce una domanda: è veramente possibile programmare la storia? Non intendo un programma per qualche mese o qualche anno, ma un programma per secoli o magari millenni. Sentendo complottisti vari troviamo che la storia è stata pianificata dalla massoneria, o dai gesuiti o dalla bocciofila d Casalpusterlengo.
A mio parere non è possibile programmare gli eventi se non a breve scadenza, questo per un motivo che Seldon (o meglio Asimov) non conoscevano: la teoria del caos.
Eventi apparentemente trascurabili , che non vengono considerati e di cui spesso non ci accorgiamo o ai quali non si dà importanza, possono avere a lungo andare effetti enormi. Insomma la famosa storia della farfalla che sbatte le ali in qualche parte del mondo e che finisce per scatenare un uragano a New York.
Se potessimo riavvolgere il nastro della storia e farlo ripartire sarebbe molto difficile che i risultati siano gli stessi.
proviamo a fare un paio di esempi guardando gli eventi del secolo scorso.

l'8 e 9 novembre 1923 si svolse a Monaco di Baviera quello che è passato alla storia come il "Putsch della birreria", si trattò di un tentativo di colpo di stato decisamente dilettantesco. A condurlo furono il generale Ludendorff e uno spiritato agitatore, leader del NSDAP, un certo Adolf Hitler. La mattina  del 9 novembre circa 3000 uomini marciarono verso il centro della città con l'intenzione di occupare i palazzi del governo. Ludendorff era sicuro che la polizia, formata da ex combattenti, non avrebbe osato sparare, si sbagliava, la polizia aprì il fuoco e nella sparatoria ci furono 14 morti e diversi feriti. Hitler fu leggermente ferito ad un braccio, in seguito fu arrestato e condannato ad 8 anni di carcere. Ne scontò solo uno durante il quale scrisse il "Mein Kampf" che sarebbe diventato il manifesto ideologico del nazismo. Il seguito della storia lo conosciamo.
Proviamo a riavvolgere il nastro e torniamo alla sparatoria del 9 novembre, introduciamo una variante minima, cambiamo la traiettoria del proiettile che colpì Hiitler: invece di ferirlo leggermente ad un braccio il proiettile lo colpisce in pieno petto, ferita mortale. Hitler sparisce dalla storia, al massimo rimarrà come una nota a piè di pagina nei futuri libri di storia.  Privo del suo capo carismatico il partito nazionalsocialista rimane uno dei tanti partiti di estrema destra. Niente Fűhrer, niente adunate oceaniche e, senza il "Mein Kampf" basi ideologiche per il razzismo molto più deboli.
Possiamo provare ad immaginare il resto: probabilmente la Germania avrebbe finito per avere un governo di destra e alla fine sarebbe scoppiata la guerra per il desiderio di rivincita dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale. Sarebbe stata una guerra diversa, condotta in base ai principi del nazionalismo, senza "superiorità della razza ariana" e "conquista dello spazio vitale", inoltre sarebbe stata condotta da generali che avrebbero evitato la follia della guerra su due fronti. Si potrebbero fare molte speculazioni su come sarebbe stata la storia successiva. Tra l'altro probabilmente non ci sarebbe stato il "patto d'acciaio" e l'Italia sarebbe rimasta fuori dalla guerra.

Vediamo un altro esempio in cui un evento di scarsa rilevanza e incontrollabile da parte umana avrebbe potuto cambiare la storia.


Il 22 novembre del 1963 il presidente degli USA John Fitzgerald Kennedy è in visita ufficiale a Dallas, alle 12.30 ora locale, mentre attraversa la città su di un'auto scoperta viene ucciso da un colpo di fucile. Sappiamo tutti cosa è avvenuto in seguito.
Proviamo anche qui a riavvolgere il nastro apportando una insignificante modifica.
Il 22 novembre 1963 a Dallas piove, Kennedy deve rinunciare ad attraversare la città in un'auto scoperta, nessuno gli spara, se ne torna a Washington, nel 1964 si candida nuovamente alla presidenza e viene rieletto, possiamo immaginare tutta una storia alternativa.
Intanto ci sarebbero stati risparmiati 54 anni di testimonianze di persone presenti, di persone che erano a chilometri di distanza ma dicono di aver visto e di persone che hanno avuto rivelazioni dagli spiriti. Senza contare tutte le ipotesi di complotto: Kennedy assassinato perché voleva emettere moneta senza debito (qualunque cosa questo significhi), perché stava per rivelare la verità sugli UFO o sul santo gral, potete sbizzarrirvi a cercare il complotto che preferite, difficilmente riuscirete ad inventarvene uno che non sia già stato tirato fuori da qualcuno. Già non avere tutte queste ipotesi di complotto tra i piedi sarebbe stato un bel cambiamento della storia.
Girando nel web si trovano complotti per dirigere la storia sin che si vuole, complotti dei massoni, dei gesuiti, dei massoni che sono gesuiti, dei gesuiti che sono massoni, soprattutto dei "sionisti". In base a quanto scritto sopra possiamo dire che complotti che hanno lo scopo di dirigere la storia per periodi di secoli sono un nonsenso e destinati a fallire o ad evolvere in modi imprevedibili a seconda di come la farfalla batte le ali.
Chiudo qui questo articolo, se vi è piaciuto vedrò si scriverne qualche altro, se invece vi siete annoiati pensate che non l'ho fatto apposta e perdonatemi.Se ve la sentite commentate facendomi conoscere le vostre opinioni.

16 commenti:

  1. Uhm. D'accordo sulla "storia alternativa" se a suo tempo AH si fosse preso una palla nel posto giusto (ma perché per forza il Putsch di Monaco? Anche la I GM andrebbe bene, anzi meglio), ma JFK proprio no. Questo perché E' OVVIO !!!111!!!!!! che l'assassinio di JFK è appunto proprio al centro del supercomplottone globale, e quindi se non lo avessero beccato lì, gli sarebbe comunque successo qualcosa in seguito.

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    1. La scelta del Putsch di Monaco è dovuta al fatto che era il momento in cui adolfino cominciava ad essere qualcuno, nel caso di una morte durante la guerra non avremmo mai sentito parlare di lui. Quanto a JFK anche lui sarebbe potuto morire in guerra 8affondamento della motosilurante di cui era comandante), se fosse esistito veramente il supermega arcicomplotro avrebbero dovuto approfittare di quell'occasione.

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    2. Ma Kennedy non è mica morto! Era tutto un false flag, Kennedy si è riciclato come Jmmy Carter, lo dice albino...

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  2. Che R.Daneel abbia manovrato Seldon è una interpretazione che si può estrinsecare dal secondo prologo, io la vedo più come una collaborazione. Sorprendente è, però, che letti e riletti mille volte il ciclo dei robot e il ciclo della fondazione si evince che la vera star non è Seldon, ma proprio R.Daneel :-)

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    1. R. Daneel è stato il collante (scadente) con cui Asimov tentò di buttarsi in un'operazione puramente commerciale di unire tra loro cicli diversi come quello dei robot e quello della Fondazione, mettendoci anche dentro romanzi sparsi che non appartenevano a nessun ciclo. Lasciò troppe incongruenze in giro, e di per sé R. Daneel va bene solo come spalla di Elijah Baley; per tutto il resto, è davvero troppo pretenzioso.

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  3. Non sono mai riuscito a gustarmi appieno il ciclo della fondazione proprio perché non ho mai sopportato la mancanza di realismo della psicostoria, anche Asimov se ne deve essere accorto e ha messo i suoi dubbi nel Mulo prima e nel finale poi
    Però purtroppo questo non può certo smentire i complottisti ( una fede non si può smentire ) i quali ti diranno che Hitler era un burattino telecomandato che se fosse morto sarebbe stato semplicemente sostituito
    Nella loro idea se hitler fosse morto a Monaco sarebbe diventato il dio della religione nazista che aveva a capo Goering ( o Hess o magari Rohm ) e la storia sarebbe andata più o meno come prima sostituendo semplicemente un pupazzo con un altro

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    1. Il ciclo di fondazione è piuttosto discontinuo proprio perché il nucleo fondamentale, quelli che sarebbero il terzo, quarto e quindo episodio del ciclo, sono stati scritti negli anni '50, quando si poteva pensare ancora che esistesse un determinismo dei fatti storici, poi si sono decisamente "datati", ad esempio non si parla di computer. Gli altri episodi, scritto diversi anni dopo, debbono fare notevoli sforzi per effettuare un raccordo.

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    2. https://it.wikipedia.org/wiki/The_Primal_Solution

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  4. Vedo con piacere che questo articoletto ha suscitato interesse, peggio per voi, mi sento incoraggiato a proporvene altri in futuro.
    A proposito di fantascienza e Adolf Hitler ricordo il romanzo "il signore della svastica" di Norman Spinrad, in esso si immagina che adolf, dopo il fallimento del putsch di Monaco sia migrato in America e si sia messo a fare l'illustratore per le riviste pulp, avrebbe anche scritto racconti e romanzi di SF tra cui appunto "Il signore della svastica".

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  5. Nel corpus della fantascienza, relativamente ai viaggi nel tempo, esistono due teorie.
    Quella del battito d'ala della farfalla e quella dell'inerzia. In molti racconti il viaggiatore nel tempo interferisce con la Storia, ma poi per una serie di circostanze, la Storia, dopo un piccolo "sbandamento" torna sui suoi binari.
    Secondo questa teoria, se Hitler fosse morto dopo il putsch della birreria, un altro avrebbe preso il suo posto e, con piccole varianti, ripetuto i suoi errori.

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    1. Mi sembra, in base ai romanzi che ho letto, che la prevalenza vada alle possibili alterazioni della storia in seguito ad eventi anche non molto importanti, il limite mi sembra il racconto "Un rumore di tuono", se ricordo bene il titolo, in cui il viaggiatore del tempo uccide accidentalmente una falena nel cretaceo e modifica la realtà presente. Forse è perché i racconti con cambiamenti offrono maggiori possibilità narrative di quelli in cui la storia si autoripara.

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    2. Per restare nell'ambito letterario. prendi ad esempio Harry Potter.
      Mettiamo che avesse deciso di "prendere un treno" e non fosse tornato alla seconda battaglia di Hogwatrs.
      Neville avrebbe ucciso il serpente, Voldemort sarebbe diventato vulnerabile e, forse, qualcun altro (Neville, Hermione, Ron, Luna?!?) lo avrebbe ucciso.
      Oppure come in Cursed Child i mutamenti cronologici sono catastrofici.
      A mio parere molti avvenimenti storici sono il risultato di dinamiche sociali cosi intense e profonde, che non basterebbe una singola modifica per vincerne la forza.

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    3. Mi viene in mente un racconto di Raphael Lafferty "complotto contro Carlo Magno", letto molti anni fa su Robot.
      Un gruppo di scienziati vuole modificare il passato, sceglie come momento la battaglia di Roncisvalle e, tramite computer, elimina Gano di Maganza, così la battaglia non ha luogo. Prima di agire osservano la città dalla finestra, leggono un brano di storia relativo alla battaglia. Agiscono e dopo aver portato a termine il cambiamento dicono "Non è successo niente, è tutto come prima". In realtà il lettore si rende conto che è cambiato tutto, la città è completamente diversa, il brano del libro è cambiato e le persone che partecipano all'esperimento non sono le stesse. La storia è cambiata ma sono cambiati anche gli sperimentatori.

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  6. Per quanto riguarda il ciclo della Fondazione/ Impero/ Robot, è apprezzabile l'impianto teorico della psicostoria e la sua necessità per il funzionamento della legge zero.
    Peccato che, come sempre accade con il buon Isaac, le leggi che stabilisce vengono sempre violate nello svolgersi della trama dei suoi racconti o romanzi.
    La psicostoria ha due pilastri teorici.
    Non esistono singole persone in gradi di influenzare fattivamente la storia (violato dalla presenza di R.D. e dalla nascita del Mulo), e non sono previste rivoluzioni tecnologiche importanti (fatto che su un orizzonte di mille anni è palesemente falso).
    Peraltro sapendo che la psicostoria era destinata a fallire, Hari Seldon ha previsto una (o più) soluzioni di backup (Gaia, la Fondazione, la Seconda Fondazione, R.D.).
    Peccato che l'opera sia rimasta incompiuta e gli scrittori venuti dopo non siano stati all'altezza.
    Qual è la vosta opinione del ciclo di Benford, Bear e Brin?

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