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mercoledì 25 aprile 2018

I mulini di Dio sono lenti...

...ma macinano.
Avevamo promesso di lasciarvi in pace oggi, ma sapete bene che non vi potete fidare di noi. A spingerci a pubblicare questo nuovo post è stata una notizia apparsa su diverse fonti di informazione.
La Stampa:
Repubblica:
Eh sì, il nostro komandante è stato condannato per diffamazione e forse non è finita qui
Rosario Marcianò, “esperto” di scie chimiche, stragi, morti sospette e omonimie, è stato condannato a otto mesi di carcere per diffamazione via web della giornalista Silvia Bencivelli. Il pubblico ministero valuta anche un’accusa di minacce.
Tutto ha avuto inizio quasi 5 anni fa, quando La Stampa pubblicò un articolo di Silvia Bencivelli:
Le “scie chimiche” la leggenda di una bufala
Articolo in cui "osava", dati alla mano, sbufalare la storia delle scie chimiche. Pronta la reazione del komandante cui si uniscono i suoi seguaci, tutti coraggiosi leoni da tastiera
Fatto sta che, pubblicato l’articolo sulla prima pagina de la Stampa e sul sito del quotidiano, per Bencivelli si scatena l’inferno. Dopo appena mezz’ora dalla pubblicazione online, sulla casella di posta elettronica della giornalista arriva una email di Marcianò: «Non ti vergogni?». Da quel momento comincia un vero e proprio mail-bombing da parte dei seguaci di Marcianò, a cui segue una valanga di messaggi aggressivi su Facebook, incitati dallo stesso guru delle scie chimiche. «Una bufera a cui non ero minimamente preparata – racconta lei – Io mi occupo di neutrini e balene, mai avrei pensato di poter suscitare un tale odio con un mio scritto».
I messaggi diffamatori e intimidatori proseguono per anni, utilizzando vari canali (anche YouTube) e con toni di incredibile violenza e volgarità. «Purtroppo - racconta Silvia Bencivelli - essendo una donna, le minacce si declinano immediatamente in versione sessista . Mi sono confrontata con altri colleghi uomini, anche loro insultati per ciò che hanno scritto. Ma il tono è decisamente diverso. Se un uomo si vede apostrofato con termini come “idiota” o “venduto”, per una donna la definizione più gentile è «tr...». Agli aggressori si è poi, via via, unito un coro di difensori, che, nonostante le buone intenzioni, risultavano spesso molesti in un periodo in cui ero già sotto stress per le centinaia di email ricevute». Insomma, un assedio incessante che si trasforma presto in un incubo.
Potete andare ai link per leggere il resto della storia.
Il komandante, contrariamente a quanto accaduto per la condanna subita nel processo per diffamazione di Wasp, si è, almeno per ora, chiuso nel silenzio, anzi no, forse la sua reazione è questa:
 Sta allegro, i mulini continuano a girare...

6 commenti:

  1. macinano, marcianò! macinano senza fermarsi...
    seconda condanna in pochi mesi, sic transit gloria mundi (tiè zret)

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  2. Beh, una notizia come questa meritava certamente un'uscita in edizione straordinaria, anche se è il 25 aprile!

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  3. dal post odierno sul fognablog:
    Ancora una "condanna", il 19 aprile scorso. Questa volta la Procura di Imperia, auspice il Giudice Dott. Massimiliano Botti, pronuncia, al termine di una sola udienza (e quindi in assenza di contraddittorio) un verdetto di condanna ad otto mesi di reclusione a danno di chi scrive

    e ancora una volta la testa più lucida di Sanremo (LOL) dimostra di non conoscere la differenza fra Procura e Tribunale; e sì che ormai di ordinamento della Magistratura qualcosa dovrebbe saperne

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  4. Visto che è praticamente nullatenente non potrebbero pignorargli drone e telemetro ?
    Così magari vediamo bene i modelli.

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