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domenica 21 ottobre 2018

Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn

Cari lettori, Temendo che vi annoiaste Bombarda mi ha chiesto di scrivere qualcosa, dato che oggi è sì domenica, ma sembra minacci di piovere lo accontento, se troverete il testo noioso non prendetevela con me ma con il patron di questo blog.
Lo spunto per questo lavoro viene da un articolo apparso su La crepa nel muro:
I miti di Cthulhu - Lovecraft
Quando la fantasia somiglia alla realtà a volte ci si chiede quali delle due abbia ispirato l'altra ..
Catherine 
Ora Lovecraft è sempre stato una mia passione (anche di Bombarda), da quando, molti anni fa, trovai su una bancarella una copia di un vecchio Urania dal titolo "Colui che sussurrava nel buio", credo fosse la prima apparizione  delle opere del solitario di Providence nel nostro paese. Da allora mi interessai, ricordo di aver fatto ricerche per trovare una copia del Necronomicon, Naturalmente non lo trovai. In seguito sono apparsi diversi Necronomicon...
Ho deciso di esordire con questo episodio in questo mio articolo perché esso rappresenta solo uno dei numerosi esempi che porterò a sostegno di una tesi che vedrà il personaggio H.P. Lovecraft, o più semplicemente HPL, non più nella comune immagine di scrittore “solitario di Providence“, la sua città natale, quanto nella a mio parere molto più calzante veste di “veggente“, o meglio di incredibile precursore dello attuale e alternativo nuovo modo di ripensare la Origine e la Storia della Terra e dell’Uomo, che piano piano sta prendendo piede nella vita quotidiana delle attuali generazioni di studiosi di frontiera, ben oltre la ristretta cerchia dei collaboratori e lettori di riviste specifiche.
Ricordiamo che Lovecraft si professò sempre razionalista e materialista, come del resto altri scrittori di temi fantastici e fantascientifici come Lyon Sprague de Camp e Willy Ley. 
La fonte dell'articolo è il blog edmund kiss.  Se non avete mai sentito nominare Edmund Kiss ecco una sua breve descrizione:
Edmund Kiss (1886 – 1960) was a German pseudo-archaeologist and writer best known for his writings on Tiwanaku in Bolivia.
Il personaggio fece parte delle SS, fu sostenitore dell'origine della "razza ariana" dagli abitanti di Atlantide.
Vediamo qualche brano:
Mentre maturavo questi concetti dentro di me, leggendo i racconti di HPL mi rendevo conto di come questo prodigioso personaggio avesse anticipato le tematiche di due importantissimi studiosi come Robert Temple e Zecharia Sitchin di almeno 50 anni. Ho qui con me i loro due testi più conosciuti: “Il Mistero di Sirio" e “ Il Dodicesimo pianeta" .
Una riga di accenno a Lovecraft? Neanche mezza! In un certo senso la cosa è comprensibile perché non si può sinceramente scrivere un saggio ponendo alla base delle proprie teorie dei racconti del fantastico di uno scrittore americano, però il fatto che Lovecraft abbia senz’altro anticipato le ora consolidate ipotesi di un arrivo remoto di esseri extraterrestri anfibi sul nostro pianeta è un argomento estremamente interessante che andrebbe approfondito.
Probabilmente Lovecraft si sarebbe arrabbiato non poco vedendosi paragonare a personaggi come robert temple e zecharia sitchin. Vediamo come la pensava in proposito (non poteva conoscere i due personaggi citati, ma parla di personaggi simili):
Tra questo materiale (che è una buona fonte di lettura fantastica) spiccano il mito di Atlantide diffuso da Le Plongeon, Donnelly e Lewis Spence, i libri sul "continente perduto di Mu" del colonnello Churchward, le miscellanee di Charles Fort, ecc. Alcuni di questi autori sono degli autentici falsari, mentre altri sono dei fanatici autoconvinti.
Come si vede le idee erano chiare.
“I teosofi hanno intuito l’imponente grandezza del Ciclo Cosmico, del quale il nostro mondo e la razza umana costituiscono solo episodi transitori." Con questa semplice frase - ma se ne possono trovare una infinità sparse tra i suoi scritti - tratta da un suo racconto del 1926  Lovecraft dimostra - a mio parere con grande stile - tutta la sua grandezza di “profeta “ del genere Archeologia misteriosa.
Anche sui teosofi Lovecraft aveva idee ben precise:
La spazzatura messa in circolazione dai teosofi, che rientra nella classe del falso proditorio, in alcuni punti può tuttavia essere interessante. Combina alcuni riti autentici Hindu e orientali con astute ciarlatanerie tratte in modo banale da errati concetti scientifici del diciannovesimo secolo.
Più chiaro di così...
Già nei primi anni ‘60 gli autori del celeberrimo saggio “Il mattino dei Maghi" avevano riconosciuto che: “... pochi testi eguagliano in grandezza metafisica quello in cui H.P.Lovecraft tenta di descrivere l’impensabile avventura dell’uomo risvegliato che sarebbe giunto a socchiudere quella porta e così avrebbe preteso di insinuarsi lì dove Dio regna di là dall’infinito “.
E così Lovecraft con i suoi racconti ci fa sapere che esiste una “affinità della Matematica Superiore con certe credenze e fatti Magici trasmessi attraverso i secoli da una antichità inenarrabile, umana e pre-umana, la cui conoscenza del cosmo e delle sue leggi era superiore alla nostra"  , e che “Einstein ha torto, che certi oggetti e certe forze possono spostarsi a una velocità superiore a quella della luce"come che “esiste una verità velata dalla immemorabile allegoria del TAO". Tutte prodigiose possibilità alle quali io personalmente mi sto avvicinando solo da pochissimo tempo.
Siamo proprio sicuri che H.P. la pensasse in questo modo? Vediamo:
Anche se mi piacerebbe vivere in un mondo pullulante dei miei diletti Cthulu, Yog-Sothot, Tsathoggua e simili, mi vedo costretto a condividere l'opinione di uomini come Russell, Santayana, Einstein, Eddington, Haeckel e così via. La prosa è meno attraente della poesia, ma quando si tratta di scegliere fra ciò che è probabile e ciò che è semplicemente stravagante, devo fare in modo che sia il buon senso a guidarmi.
Sembra che la pensasse in un modo diverso.
 Questa mia dissertazione su Lovecraft precursore non poteva concludersi se non riportando la sua strabiliante capacità di anticipare dibattiti e misteri archeologici quanto mai attuali.
E quindi ecco il valoroso esploratore visitare per primo la millenaria “Città senza nome “, nel deserto dell’Arabia, le cui rovine avevano proporzioni e dimensioni inquietanti ed irrazionali - racconto ricavato da un sogno di Lovecraft - vengono subito alla mente le mura ciclopiche di Sacsahuaman in Perù - e dove, nei suoi tunnel sotterranei scoprirà migliaia di mummie di esseri rettiliformi simili a coccodrilli, ibridi intelligenti che avevano dominato la Terra “prima che l’Africa emergesse dal mare “ .
E pertanto l’intensità del mistero del racconto va a paragonarsi con una stupefacente descrizione di Erodoto tratta dal libro sugli Egizi: “...costruirono perciò un Labirinto, che si trova poco oltre il Lago Meri presso la città detta dei coccodrilli 'Coccodrillopoli' ... il labirinto supera veramente anche le Piramidi ... vi sono due serie di stanze, metà sotterranee, metà superiori: sono tremila in totale ...quelle superiori le ho viste ... quelle sotterranee i sovrintendenti egiziani non me le vollero assolutamente mostrare, affermando che vi si trovavano i sepolcri dei Re che avevano anticamente costruito questo Labirinto e dei Coccodrilli sacri".
Come Robert Temple sostiene : “...il resoconto del Grande Labirinto è in se meraviglioso e, a quanto ne so, non è stato spiegato in modo convincente da nessuno”.
In realtà, come potete vedere, Lovecraft ci aveva provato senz’altro, suggerendoci definitivamente che i sogni travalicano il mondo razionale, permettendo di osservare contemporaneamente eventi del passato e del futuro.
Concludo con un ultimo brano di Lovecraft da una lettera a Clark Ashton Smith
Non ho mai approfondito lo studio dell'occultismo formale, perché ho sempre pensato che la narrativa fantastica sia più efficace quando evita le superstizioni più trite e le formule dei culti popolari. Sono, in effetti, un materialista assoluto per quanto riguarda le credenze vere e proprie e non ho un briciolo di fede in alcuna forma del soprannaturale: religione, spiritismo, trascendentalismo, metempsicosi o immortalità.
Da quanto ho riportato penso potrete farvi un'idea del giudizio che Lovecraft esprimerebbe su questo "saggio" a lui dedicato.
Mad Scientist.
 

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