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venerdì 27 novembre 2020

Virus

 

Dietro cortese richiesta di Bombarda (in realtà me l’ha imposto, Aristotele, il gatto di casa, spinto da Piratina e Kaiser, mi ha costretto ad ubbidire) scrivo queste brevi note su un argomento di palpitante attualità: i virus.

In questi giorni ci sono un’ira di Dio di virologi improvvisati che ne raccontano di tutti i colori, c’è chi, come alcuni noti naturopati e sostenitori dell’igiene naturale (avrete capito di chi parlo), sostiene che i virus non esistono, sono, secondo loro, frammenti cellulari originati… non si sa bene come  e perché.

Cercherò di seguito di esporre una delle teorie correnti sull’origine dei virus, decidete voi se vi sembra credibile.

I virus sono dei parassiti obbligati, si riproducono solo all’interno di cellule viventi, partiamo quindi con qualche considerazione sul parassitismo.

Una delle caratteristiche dei parassiti è la semplificazione, tendono a perdere quelle funzioni di cui possono fare a meno sfruttando le risorse dell’organismo ospite.

A destra vedete un noto parassita, la famosa tenia o verme solitario. La tenia vive nell’intestino di diversi animali tra cui l’uomo. Rispetto ad altri vermi a vita libera ha perso gran parte delle funzioni che normalmente associamo alla vita: non si muove, non respira, è priva di apparato digerente (assorbe il nutrimento dall’intestino dell’ospite), è priva di organi di senso e di sistema nervoso. Cosa fa di bello? Produce uova, milioni o miliardi di uova che giungono nel terreno attraverso le feci e, se vengono inghiottite da un erbivoro possono continuare l’infestazione ( il ciclo vitale delle tenie è complicato, va bene se c’è un uovo su un milione che riesce a dare origine ad una nuova tenia). Tra l’altro le tenie sono ermafrodite, come tutti i platelminti, caso più unico che raro tra gli organismi ermafroditi sono in grado di autofecondarsi, cosa necessaria dato che nell’intestino di un ospite è difficile ci sia più di una tenia.

Passiamo ad altri parassiti, molti parassiti patogeni per l’uomo, gli animali e le piante appartengono al regno dei procarioti, sono batteri. Solo una minima parte dei batteri sono parassiti (si valuta esistano almeno 2 milioni di specie diverse di batteri, qualcuno parla di 5 milioni). Si tratta di parassiti extracellulari, non entrano cioè all’interno delle cellule. Anche loro presentano la perdita di funzioni, non sono in grado di produrre alcune sostanze necessarie per il metabolismo, ma se le procurano predando l’ospite. Per questo motivo i terreni di coltura per alcune specie di batteri parassiti sono molto complessi (batteri non parassiti si possono coltivare in soluzioni di zucchero con un po’ di tartrato d’ammonio o di peptone), alcune specie, tipo il Treponema pallidum (agente della sifilide) non sono mai state ottenute in coltura, probabilmente non sono state individuate tutte le loro esigenze.

Facciamo un salto più in giù, vediamo le ricketsie, si tratta di parassiti obbligati endocellulari, cioè crescono e si riproducono all’interno delle cellule. Ci sono incertezze sulla loro classificazione, per il fatto di riprodursi solo all’interno delle cellule sono simili ai virus, ma hanno una struttura più complessa e conservano alcune delle funzioni tipiche dei batteri. Qualcuno le vorrebbe mettere con i virus e qualcuno con i batteri. Tra le ricketsie ve ne sono che provocano malattie anche gravi come il tifo esantematico.

Siamo arrivati ai virus. Sono oggetti, non chiamiamoli organismi viventi, molto semplici, sono formati da una certa quantità di DNA o RNA sistemata all’interno di un rivestimento, capside, che protegge il materiale genetico e lo “inietta” all’interno delle cellule degli organismi suscettibili di essere infettati, possono essere animali, piante o anche batteri. Una volta giunto all’interno della cellula ospite il materiale genetico la obbliga a produrre copie di se stesso e del resto del virus, sino a distruggere la cellula per liberare i nuovi virus. Perché il punto fondamentale è proprio questo: i parassiti (come del resto tutti gli organismi viventi) hanno bisogno di riprodursi. Non tirerò fuori la storia del “gene egoista”, ma il concetto è più o meno quello.

Quindi cosa sono i virus? Probabilmente sono la forma estrema del parassitismo, hanno perso tutte le funzioni degli esseri viventi conservando solo il necessario per riprodursi. Invadendo un organismo suscettibile i virus possono causare malattie più o meno gravi, pensate ad una cosa come l’Herpes simplex o il comune raffreddore. In base alla teoria dell’evoluzione la patogenicità dei virus dovrebbe ridursi col tempo, i ceppi che danneggiano meno l’ospite dovrebbero avere maggior possibilità di diffondersi (un ospite morto non va in giro a contagiare altri potenziali ospiti), ma naturalmente non si sa quanto tempo richiede questo “indebolimento” del virus, tra l’altro non è nemmeno detto che avvenga.

L’evoluzione dei virus è difficile da ricostruire … infatti non hanno lasciato fossili, sappiamo però, dall’analisi delle mummie, che malattie come il vaiolo erano già diffuse tra gli antichi egizi.

Va bene, ho fatto il mio dovere, ora spero che Aristotele e il resto della banda mi lascino riposare.

Madscientist.

 

 

 

1 commento:

  1. Grazie, spiegazione molto chiara e molto utile per chi desidera capire. Purtroppo inutile per i seguaci del complottismo, i quali continueranno a sostenere che è tutto falso e il "loro" buon senso è sufficiente a comprendere i virus, i batteri e tutto l'universo.

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